Riduzione della qualità di vita in più del 60% dei soggetti e ripercussioni sul ritmo sonno-veglia in più del 30%
Oltre il 40% degli italiani ha riportato un peggioramento dei sintomi ansiosi e depressivi durante il lockdown nazionale dello scorso anno, con una riduzione della qualità di vita in più del 60% dei soggetti e ripercussioni sul ritmo sonno-veglia in più del 30%. Emerge dal primo studio condotto in Italia su un campione rappresentativo della popolazione adulta, frutto del lavoro di psichiatri, esperti di sanità pubblica e biostatistici dell'Istituto Superiore di Sanità, delle Università di Genova e di Pavia, dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri. Lo studio, pubblicato sul Journal of Affective Disorders, si basa "su un campione rappresentativo di oltre 6000 soggetti che stiamo seguendo nel tempo - precisa Silvano Gallus, ricercatore del Mario Negri e coordinatore del consorzio di ricerca - che ci permetteranno di analizzare come gli stili di vita e la salute mentale degli italiani si siano modificate e si stiano modificando nel tempo, a seguito delle restrizioni imposte per il controllo della pandemia da Covid-19".
Lo suggerisce uno studio pubblicato su Plos Mental Health che ha esaminato 12 ricerche precedenti
Gli esperti: "Cautela, ma enorme potenziale terapeutico"
Censis-Agenzia Nazionale dei Giovani, in parte dovuto a pandemia
Il dato emerge dal Report sull'Indice di Vicinanza alla Salute realizzato dall'Osservatorio Salute Benessere e Resilienza della Fondazione Bruno Visentini
Lo suggerisce uno studio pubblicato su Plos Mental Health che ha esaminato 12 ricerche precedenti
L'Osservatorio Change Lab Italia 2030: oltre 4 su 10 temono di non poter ricorrere a cure e il 59% ha già sottoscritto un’assicurazione sanitaria o sta per farlo
Censis-Agenzia Nazionale dei Giovani, in parte dovuto a pandemia
Studio Usa, manca il supporto alla genitorialità
Aggiornato il simulatore, per la vecchiaia 67 anni fino al 2028
Il taglio si farà sentire per chi lascerà il lavoro dal gennaio 2025 grazie al meccanismo che adegua i criteri di calcolo dell’assegno ogni biennio sulla base delle aspettative di vita
L'équipe guidata da Antonio Bozzani, direttore della Chirurgia Vascolare del San Matteo, è la prima ad aver contribuito con l'arruolamento di due pazienti, entrambi pavesi di 72 e 85 anni
"Alcune norme rispondono parzialmente alle nostre richieste, altre sono da emendare"
Commenti